Nella lotta fra i Sicelioti e i Cartaginesi Selinunte venne distrutta nel 409 a. C. da parte di questi ultimi. Selinunte cadde sotto la furia dei barbari guidati da Annibale di Magone dopo 9 giorni di eroica difesa, stupendamente narrati da Diodoro Siculo. Perirono 16.000 cittadini, 5.000 furono fatti prigionieri, 2600 trovarono salvezza in Agrigento. Si calcola che allora la popolazione della città col territorio ammontasse a 100.000 abitanti. Duecento venti anni era durata la sua vita. Del suo splendore ora non rimangono che le rovine venerate nel sublime deserto della sue colline.
Terme Selinuntine, l'odierna Sciacca, ebbe una vita umile e continua; e sebbene sembri abbia avuto un accrescimento di popolazione scappata da Selinunte, distrutta, pure non può essere pensato che come un paesello dedito all'arte figulina (arte vasara), all'esercizio dei bagni termali, al commercio del grano, senz'altra gloria fuorché la leggenda di Dedalo e l'aver dato i natali ad Agatocle. Questi, secondo Diodoro Siculo, nacque nel 361 a. C. " in Terme di Sicilia allorché questa città era sotto il dominio dei Cartaginesi".
Agatocle, figlio di vasaio, grande oratore, avventuriero, gran capitano, tiranno di Siracusa, sterminatore crudele dei suoi avversari, è una delle più singolari figure del mondo antico che, come Gelone, Dionisio, Timoleone, Hanno personificato la lotta della civiltà Siceliota contro la civiltà Punica.